venerdì 2 maggio 2008

L'Eticometro

Una sera in tivvù. Non importa quale. Trasmissione di approfondimento, una qualsiasi, di quelle con ospiti in sala e conduttore che dirige il traffico. Uno degli invitati, personaggio famoso e discusso, urla e sbraita contro tutti, copre con la sua voce le parole degli altri, impedisce al conduttore e a due ospiti di parlare, di portare a termine un qualsiasi ragionamento, insultandoli sfacciatamente. E dove sarebbe la novità? Ecco, appunto, non c’è alcuna novità, tutto normale, spettacolo visto e rivisto innumerevoli volte. Perché parlarne allora? Perché è ora di dire qualche parola in proposito.

Dunque, l’Individuo Sbraitante, direi che possiamo considerarla una categoria sociologica e attribuirgli per questo le maiuscole, esprime un modulo comportamentale tipico degli Individui Sbraitanti: insulta dando del tonto e del bugiardo a un suo simile (si noti la mancanza intrinseca di logica: se uno è bugiardo di solito è furbo e non può essere tonto) accusandolo di mancare di rispetto. Capito il loop? No? certo, siamo talmente abituati a simili evoluzioni retoriche che rischiamo di non vederle nemmeno. Allora, la struttura del comportamento è più o meno questa: ti accuso di fare una cosa facendo la stessa cosa di cui ti accuso. E’ come dare dell’isterico a qualcuno urlando e agitandosi in modo incontrollato, di accusare a suon di sberle il proprio prossimo di essere violento o di essere arrogante e prevaricatore impedendogli di parlare. Succede spesso, è nella natura degli esseri umani produrre moduli comportamentali al limite del paradosso. È per questo che esistono la Logica e l’Etica: la prima per cogliere la falsa razionalità dello Sbraitante, la seconda per poter giudicare sbagliati e riprovevoli comportamenti di questo tipo.

Ma sembra che Logica ed Etica non alberghino nelle trasmissioni televisive. E questo è il vero problema. In verità il conduttore e gli ospiti insultati nel caso specifico hanno mostrato una dignità considerevole. Il conduttore ha tentato pacatamente di trattenere la discussione sul tema che lo Sbraitante ovviamente continuava a rimuovere per parlare di quello che voleva lui, e l’insultato ha dato prova di un sangue freddo assoluto non replicando mai al suo aggressore anche quando da casa il desiderio era che si girasse e lo prendesse a schiaffi. Ma può bastare? No che non può bastare. Uno grida, prevarica, insulta e tutti gli altri lo lasciano fare senza reagire, aspettando che sbollisca da solo. È giusto? No. Non mi pare fossimo in una psicoterapia di gruppo nella quale uno dei pazienti può ben dare fuori di matto e tutti gli altri lasciano che passi la buriana. L’Etica implicita in una scena del genere è che chi più urla più prende: si prende più tempo, più visibilità, più potere e, soprattutto, si prende la libertà degli altri che sono costretti a tacere. Certo, gli altri vincono alla grande in Dignità, ma la dignità in assenza di libertà e della capacità di difenderla, è una virtù da schiavi.

In certe trasmissioni televisive ci vorrebbe un Eticometro. Un marchingegno in grado di misurare in tempo reale il livello etico di un comportamento manifestato e spararlo su un display gigante. Urli? -10 punti. Urli un’altra volta nonostante un richiamo verbale esplicito? -50 punti. Insulti qualcuno? -100 punti. Lo insulti facendo la stessa cosa di cui lo accusi? -500 punti. E accanto il Convertitore che trasforma i punti in meno in minuti, ore, giorni di espulsione dalle trasmissioni televisive. Da tutte le trasmissioni televisive. Sarebbe bello eh? No, in fondo è un’idiozia, li sento già quelli pronti a sostenere che così facendo ogni discussione televisiva diventerebbe in poco tempo bacchettona e noiosa all’inverosimile. E l’Audience, si sa… Ma in fondo, è vero, gli Sbraitanti potrebbero anche avere una funzione e farli sparire potrebbe rivelarsi un errore. Quale funzione? Quella di far esercitare a tutti gli altri il diritto di difesa. Purchè questo diritto venga stimolato e promosso.

Esattamente quello che non è successo nella trasmissione dell’altra sera. E in tutte le trasmissioni consimili. Proviamo a sognare cosa potrebbe accadere la prossima volta che un IS irrompe sulla scena offrendo l’occasione per praticare esercizi di Etica. Immagino il conduttore che lo invita ad abbassare i toni, pacatamente ma con determinazione. Lo vedo guardarlo negli occhi, con le telecamere che passano dal suo sguardo deciso e calmo al fare scomposto dello Sbraitante. Lo vedo ripetere una, due, tre volte l’invito e poi chiedere alla sicurezza di accompagnare fuori dallo studio il recidivo. + 1000 punti! Vedo anche l’insultato che, in modo composto, chiede al conduttore di intervenire per ridurre alla ragione lo Sbraitante, lo vedo ripetere una, due, tre volte la richiesta e poi, eventualmente, lo vedo alzarsi, guardare in camera e, chiedendo scusa ai telespettatori, dichiarare l’impossibilità per se stesso di restare a fianco di chi continua a insultarlo, uscendo subito dopo dallo studio, seguito dagli applausi del pubblico. + 10.000 punti!! Vedo il pubblico all’unisono che si alza e se ne va dichiarando per bocca di qualcuno che non può restare ad assistere agli insulti dello Sbraitante perché restare significherebbe esserne complici. +100.000 punti!!! Vedo infine lo Sbraitante che si aggira smarrito nello studio vuoto, senza audio e con la scritta in sovrimpressione che scorre avvertendo i telespettatori che il signore rimasto solo in video aveva voluto tutto per sé il dibattito e la regia, in accordo con conduttore, ospiti e pubblico, ha deciso di lasciarglielo. +1.000.000 punti!!!!!

Ecco, così vorrei una trasmissione televisiva, e sarebbe anche eccitante. Chi ha detto che solo la maleducazione fa spettacolo…?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Be ieri sera ad una trasmissione viene fatto vedere un filmato dove si vedeva Grillo ad un'Università contestato da un docente e Grillo che dice al docente che sicuramente lo manderanno subito in televisione a parlare per fare falsa informazione.
Finito il servizio il conduttore dice "Grillo è stato un cattivo profetta perchè ad oggi quel docente non è andato ancora in televisione. Sigori e signori il professor ..."
Sempre ieri: un politico dice:" Occorre combattere l'evasione fiscale". Risposta del politco avversario "Ecco la vostra solita ricetta di alzare le tasse e spendere".
Io penso che in un mondo televisivo dove conta farsi ascoltare, più che ascoltare, ci siano figuri che hanno fatto della prevaricazione il loro strumento di successo. Infatti quando si ascolta un dibattito televisivo si vedono persone che devono essere bacchettati come poppanti per far rispettare all'altro il turno di parola.
Be io per questo mi fido dei silenziosi, non dei rumorosi. E per fortuna ci sono i silenziosi, bisogna saperli ascoltare appunto.
Manca proprio la cultura dell'ascolto, cosa tra l'altro che è emersa parlando dei forum.
A me è piaciuto un sacco Tricarico a Sanremo perchè di fronte ai due presentatori, secondo me un po' maleducati con lui e impegnati a fare caos pro auditel, il silenzio di Tricarico e il suo meta-verbale che diceva"Sono un artista, sono qui per esprimere la mia arte e basta, aspetto di poterla esprimere", ha fatto venire in luce tutta la loro pochezza, un po' come l'essere sbraitante che resta solo nello studio televisivo.
Il problema, secondo me, e Tricarico da questo punto di vista insegna, è che siamo talmente abituati alle "urla" (e infatti il pubblico resta ben saldo alla sua poltrona ad ascoltare lo sbraitante, perdendo i 10.000 punti in paglio) che chi non lo fa sembra, se non si sa difendere adeguatamente, anche un po' uno scemotto. Come i media infatti fanno passare Tricarico.
Concludo invitando a riguardare l'intervista della Bignardi con Tricarico: un emblema di tutto ciò.
Massimo

Luca Franchini ha detto...

Beh devo dire che ho provato la tua stessa indignazione guardando quella puntata di Anno Zero, indignazione soprattutto verso un Santoro incredibilmente paziente e ragionante verso un urlante e prevaricante Sgarbi. Come avrebbe potuto Santoro smontare il delirio del suo interlocutore? Proprio praticando quei valori a cui lo pseudo-intellettuale liberale Sgarbi spesso si appella a parole: facendo rispettare le regole che in dibattito televisivo tutelano la libertà d'espressione e mettendo in luce la negazione di tale valore da parte di Sgarbi. Praticando quindi Etica e Logica, come dici tu. Mi sembra sia rimasta l'unica via percorribile dai giornalisti contro la prepotenza e il caos dilaganti nei media: smascherare le contraddizioni che i fanfaroni della libertà mettono in atto sistematicamente e presidiare i valori praticandoli. Ma quanti la percorrono questa strada, in tutti e due gli aspetti? Che abbian paura di passar per moralisti?
Luca